De Causarum Actore

Trattato sulla giustizia e sul ruolo dell'avvocato, di Paolo Federici

continuazione: se avete letto il libro, da qui continua la storia:

23 novembre 2004: ebbene sì, nell'ultima causa (quella intentami dal mio ex-avvocato che sosteneva non gli avessi pagato la parcella) sono stato condannato "in contumacia" nonostante mi sia presentato a tutte tre le udienze ed abbia chiesto al Giudice di sentirmi, ma lui si è rifiutato sostenendo che IO NON POSSO PARLARE, ma può farlo solo un avvocato da me nominato!
Al che gli ho detto "se lei mi impedisce di parlare Lei non può sapere se ho torto o ragione, quindi Lei può solo condannarmi perché io mi rifiuto di avere un avvocato e non certo nel merito della causa"
Ma lui ha fatto la furbata e mi ha condannato "in contumacia", asserendo quindi il falso.
Dichiarandomi "contumace", ha voluto sostenere che io non mi sono mai presentato e questo è assolutamente falso!
Che bello, un Giudice che per far vincere una causa ad un avvocato "truffatore" (sì, truffatore, perché l'avvocato ha dichiarato il falso nella sua denuncia contro di me!) dichiara anch'egli il falso!
E questa sarebbe Giustizia?
Ho scritto al Presidente del Tribunale (scaricatevi pure il "plico" ... 17 10 2005: ho dovuto sospendere il LINK .. perché mi dicono che dichiarare la verità, in Italia, è molto pericoloso: si può essere accusati di diffamazione!) vediamo se almeno lui mi risponde

Ed ho scritto anche all'avvocato:

dunque vediamo:
tu mi ha difeso in una causa vinta ed io ho pagato euro 3.500
questi 3.500 euro sono stati liquidati dal Giudice quali spese che la controparte dovrebbe rimborsarmi, ma di questo non se ne è più saputo niente
in compenso tu mi hai fatto causa reclamando il pagamento di euro 3.500 (che, in effetti, io avevo già pagato) sostenendo che io non avevo MAI pagato niente (asserzione chiaramente falsa)
il giudice si è rifiutato di sentirmi, nonostante io mi sia sempre presentato a tutte tre le udienze, e si è rifiutato di visionare le prove dell'avvenuto pagamento dei 3.500 euro reclamati
cosi sono stato condannato a pagarli (pagarli di nuovo? Mah! Quando verrà l'ufficiale giudiziario farò avere a lui la copia dei pagamenti già fatti, poi vediamo!)
la domanda è: ma quando ti guardi nello specchio, ti piace quello che vedi?
chiaramente parlare di esame di coscienza mi sembra improprio: se uno la coscienza non ce l'ha, come fa a esaminarla!
ciao

13 gennaio 2005: è arrivato il Decreto Ingiuntivo!
allora ho deciso di ANDARE in Tribunale per parlare con il Presidente! Sono riuscito a fissare un appuntamento con il Presidente della V sezione civile per martedì prossimo

18 gennaio 2005: sono stato a parlare con il Presidente, dott. Porcaro
gli ho lasciato tutta la documentazione
le contestazioni le immaginate:
- mi ha detto "lei non si è costituito come previsto dalla legge"
- al  che ho risposto: io però mi sono presentato a tutte le udienze ed ho chiesto di essere sentito personalmente E QUESTO E' UN MIO DIRITTO (non ha potuto negarlo). La legge mi da il "diritto" di avere un legale, ma non ho il DOVERE di avere un legale (non ha potuto negarlo!). L'avvocato mi ha accusato di non avergli pagato la parcella e qui ci sono le PROVE del pagamento, quindi bastava controllare DUE DOCUMENTI (è rimasto senza parole!). Molte altre volte mi sono difeso da solo perchè la legge da facoltà al giudice di sentirmi quindi non capisco perché gli altri giudici di questo stesso Tribunale mi hanno permesso di parlare, mentre il Giudice ***** no!
Ha promesso di darci un'occhiata e mi ha chiesto di tornare la prossima settimana!

01 febbraio 2005: sono tornato a parlare con il Presidente, dott. Porcaro
è stato gentilissimo e cordiale.
Mi ha espresso la sua solidarietà ma ha ribadito che non si può fare niente.
La legge è chiara: per difendersi ci vuole l'avvocato.
Mi ha anche raccontato che quando era più giovane aveva sollevato questa stessa questione alla Corte Costituzionale (in effetti, perché non io possa difendermi senza avvocato mi sembra proprio incostituzionale!) ma nemmeno lui era riuscito a venirne a capo
Beh, adesso ho uno scopo nella vita: battermi perché la Costituzione venga rispettata (cosa che ora, evidentemente, NON avviene!)
Infatti, per chi non lo sapesse, l'articolo 24 della Costituzione Italiana recita:
Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.

10 febbraio 2005: mi sono deciso! Ho nominato un altro legale ed ho presentato l'appello contro la sentenza di primo grado che mi condanna a pagare. La causa si discuterà davanti al Tribunale di Milano il 26 aprile 2005 (salvo rinvii, che non mancherò segnalare!)

26 aprile 2005: la causa è stata rimandata al 6 febbraio ... 2007! E intanto, però, devo pagare (con interessi e spese legale siamo arrivati a 5.256,88 euro!). Se poi vincerò la causa ... me li daranno indietro!

16 settembre 2005: si è presentato l'ufficiale giudiziario a reclamare il pagamento. Io NON INTENDO PAGARE: lascerò che mi pignorino qualche computer e magari anche le scrivanie. Muoia Sansone con tutti i filistei!

17 ottobre 2005: oggi l'ufficiale giudiziario è andato dalla mia banca ed ha fatto "congelare" la somma di euro 5.200 (si chiama "pignoramento presso terzi"). Io non ho più parole.

14 novembre 2005: nell'atto di pignoramento, quello del punto sopra, notificatomi il 18 ottobre 2005, vengo intimato a comparire in Tribunale a Milano, in data 15 novembre 2005. Nell'atto è scritto (testualmente): "CITA *** a comparire avanti al Tribunale di Milano, sezione e giudice designandi all'udienza del 15 novembre 2005" ...! Oggi chiamo il Tribunale per sapere chi sia il giudice e quale la sezione! Alla centralinista dico "ho qui una citazione a presentarmi domani, ma non riporta i dati della sezione e del giudice. C'è scritto infatti sezione e giudice designandi. Che dati le servono per farmi sapere dove devo presentarmi?" Intendevo darle i nomi dei contendenti, quello dell'ufficiale giudiziario. Insomma qualcosa che la aiutasse nella ricerca. Ma vengo bloccato "un attimo che controllo ... mi scusi, ma dall'elenco che ho non risulta nessun giudice De Signandi in forza a questo Tribunale, quindi se non mi da il nome giusto del giudice non posso dirle quale sia la sezione." Che dire? Al peggio non c'è limite!

21 novembre 2005: ovviamente sono riuscito a "scoprire" chi fosse il Giudice. La discussione è stata fissata per oggi. Mi sono presentato e questo è il dialogo che ho avuto con il Giudice
(IO) "posso parlare?"
(GIUDICE) "lei chi è?"
(IO) "sono il debitore"
(GIUDICE) "certo che può parlare, ci mancherebbe altro!"
(IO) "grazie. Volevo solo spiegare perché NON intendo pagare. Come ha già detto il rappresentante della banca, i soldi sul conto ci sono e quindi non è proprio una questione economica, ma una questione di principio"
(GIUDICE) "si spieghi"
(IO) "l'avvocato mi ha accusato di non avergli pagato la parcella, cosa che è assolutamente falsa. Io mi sono presentato in Tribunale a tutte tre le udienze del processo con le prove del pagamento ma quel giudice mi ha impedito di parlare, quindi arrivando a condannarmi in contumacia senza aver preso assolutamente in esame la mia difesa, in quanto io mi ero presentato senza avvocato"
(GIUDICE) "è giusto. Lei non può difendersi senza avvocato"
(IO) "non sono d'accordo, tanto è vero che sulla questione ci ho scritto un libro. Eccolo, se vuole glielo lascio. Ci sono stati molti giudici che mi hanno permesso, in passato, di difendermi da solo e, detto per inciso, tutte quelle cause le ho sempre vinte. Mi risulta anche che ci sia un articolo della costituzione che ..."
(GIUDICE) "senta, se vuole difendersi deve nominare un avvocato"
(IO) "l'ho fatto. Infatti ora questo non è più un problema, ho l'avvocato ed abbiamo già fatto appello. Solo che sarebbe il caso di aspettare l'esito dell'appello per stabilire se davvero ho torto oppure ragione, visto che in prima istanza NON ho potuto difendermi"
(GIUDICE) "Lei dunque vuole fare ricorso contro l'ingiunzione? Questo si può fare. Però, sia chiaro, deve farlo tramite un avvocato"
(IO) "Beh, ormai l'avvocato ce l'ho, quindi il problema non si pone più"
(GIUDICE) "Allora, prenda nota: la discussione viene rinviata al 14 febbraio ore 10.15. E si presenti con un avvocato"
Cosa fate a San Valentino?

14 febbraio 2006: mi sono presentato (con l'avvocato ... che però faceva solo da "comparsa" - Grazie, Max!) ed ho chiesto di depositare la mia opposizione, nonché la mia difesa (quella che il giudice "precedente" aveva rifiutato di prendere in considerazione) ed anche copia del mio libro "De Causarum Actore" a sostegno della mia tesi che per difendersi non ci voglia l'avvocato. Il giudice ha deciso di prenderli in carico e si è riservata (sì, "riservata" ... il giudice è donna!) di decidere. Volete un "estratto" del colloquio? Eccolo:
(IO) "nel 1977, per la prima volta mi sono difeso in Tribunale senza avvocato. Da allora sono passati quasi trent'anni e sono innumerevoli i casi che mi hanno visto difendermi da solo, come potrà leggere nel mio libro che allego. Questo significa che è possibile difendersi senza avvocato. Solo che il giudice *** precedente mi ha impedito di esercitare il mio diritto alla difesa e quindi lei adesso ha la possibilità di re-instaurare la giustizia violata"
(GIUDICE) "ma lei ce l'ha l'avvocato?"
(IO) "Certo, eccolo qui! Infatti abbiamo presentato appello. Chiedo solo che l'esecuzione della sentenza di primo grado - pronunciata, a mio avviso, illegalmente - venga sospesa in attesa dell'esito dell'appello".
(GIUDICE) "mi riservo di decidere"
Beh, se non altro questo mi fa sperare che il Giudice "legga" le carte, e allora non potrà che darmi ragione! Se volete una "copia" della mia opposizione basta chiedere!

Vi terrò informati! Per leggere il libro dall'inizio: click

9 maggio 2006 - al peggio non c'è limite (dal mio nuovo blog: http://paolofederici.splinder.com/ )

l'avvocato che mi faceva vincere le cause
Un cliente non mi pagava e allora mi ero rivolto ad un avvocato per recuperare il mio credito.
Facciamo causa ed il giudice mi da ragione, intimando al cliente di pagarmi.
Il cliente paga quanto stabilito dal giudice.
Ed io pago l'avvocato.
Fine della storia.
Dopo quasi sette anni si presenta l'ufficiale giudiziario con una ingiunzione del tribunale: devo rimborsare quanto mi era stato pagato da quel cliente, con tanto di interessi e spese legali!
Cosa era successo?
Il cliente, dopo aver pagato, aveva proseguito la causa.
Naturalmente il tutto era stato più e più volte notificato al mio avvocato, il quale se ne è strafregato.
Non solo non mi ha mai avvisato che c'era un "prosecuzione" della causa, ma si è guardato bene da fare qualsiasi opposizione.
Il giudice, naturalmente, ha accettato le successive considerazioni del cliente e visto che da parte mia non è stata fatta alcuna azione a difesa (ma come si fa a difendersi se non si sa di essere accusati?) mi ha condannato al rimborso.
E' vero, direte voi, c'è sempre la possibilità di ricorrere in appello.
Però c'è anche un tempo limite per farlo (un anno dalla sentenza!).
Poichè io non ho mai saputo che era stata emessa una sentenza definitiva e poichè ormai l'anno è abbondantemente passato, non posso fare altro che pagare!
E meno male che quell'avvocato mi faceva vincere le cause!
Paolo

 

26 gennaio 2007: è vero, è da un po' che non scrivo e non racconto e non aggiorno. Ma oggi è un gran giorno. Però andiamo con ordine. Dopo che mi hanno condannato "in contumacia", il mio ex avvocato ha richiesto il pagamento della somma pignorata, maggiorata delle ulteriori spese legali insorte.  Ed il 15 giugno 2006 ... 6.100 euro hanno lasciato il mio conto corrente per trasferirsi in quello dell'ex avvocato. Però c'è un vecchio detto cinese che recita: “siediti sulla sponda del fiume e aspetta, vedrai passare il cadavere del tuo nemico”.
Non ho dovuto aspettare nemmeno troppo!
Se il 15 giugno 2006 quell’avvocato aveva fatto “prelevare” dal mio conto la somma di 6.100 euro adesso me li deve restituire con gli interessi! Non chiedetemi come sia stato possibile ... sono vincolato al "segreto"!
Però credetemi: oggi mi ha richiesto il numero del nostro conto bancario dove effettuare i bonifici per 7.200 euro (gli ho concesso di pagarci “a rate” mensili di 1.200 euro) ed, ovviamente, gli ho dato quello stesso numero di conto dal quale aveva "prelevato".
Forse che la Giustizia esiste ancora?
 

continua .........???

per scrivermi federicipaolo@hotmail.com

 

 

 

 

 

Contatore visite