La nave dei sogni
(di Paolo Federici)
elenco dei personaggi
• Folgheraiter (Capo Commissario): biondo, originario di Trieste, ricopriva la
carica che ha un Direttore d’albergo. La nave, in fondo, è proprio un grande
albergo. E lui, poco più che trentenne, aveva certamente una grossa
responsabilità. Lo potevamo trovare in giro per la nave ad ispezionare
ristoranti e cambusa, già fino dalle sei della mattina. Era lui che decideva le
attività giornaliere e ne delineava il programma per poi farlo stampare al
tipografo. Poiché in una grande piazza di Stoccolma si poteva giocare a scacchi
con i pezzi grandi ad altezza d’uomo, avevamo passato un numero incredibile di
serate a studiare a memoria una partita memorabile ricavata da un manuale degli
scacchi. Quando finalmente eravamo sicuri delle mosse, ci presentammo nella
piazza per una partita e stupimmo il pubblico giocando una meravigliosa e
complicatissima partita, davanti ad una folla entusiasta, effettuando mosse
velocissime. Ovviamente la vittoria (già deciso in partenza) sarebbe stata la
sua, ma certamente fu una partita eccezionale sia per noi che per l’attento
pubblico!
• Fulle (Comandante): piccolino, sempre con in mano una catenella, alla quale
era attaccato un fischietto, perennemente roteante, era sofferente di un
incomprensibile complesso di inferiorità. Per questo doveva far valere il suo
potere in maniera talvolta impropria (lo scoprirete leggendo il capitolo nel
quale si parla del passaggio di Gibilterra)
• Silvana: indossava vestiti di chiffon che la rendevano evanescente. Nonostante
la sua giovane età era già stata sposata e aveva divorziato da poco. Si capiva
che aveva bisogno di sostituire velocemente il ricordo del marito con la
presenza di un nuovo amore. Aveva capelli lunghissimi e due occhioni verdi che
reclamavano protezione. Ma si leggeva nel suo viso una profonda tristezza, come
se la delusione del matrimonio fallito avesse indelebilmente segnato il suo
animo e l’avesse resa insensibile all’ottimismo
• Mara: vent’anni, biondina tendente al castano. Occhiali alla moda portati con
orgoglio, Un sorriso accattivante e sincero. Vestiva spesso con una camicetta di
pizzo, elegante. La gonnellina solitamente era in tessuto colorato. Aveva occhi
scuri ma molto penetranti ed espressivi. Una camminata leggera ed un passo
soffice. Mi diceva: “meno male che ogni dieci giorni ci sei tu: questi giovani
venezuelani pensano solo a bere ed a ballare. Devono essere tutti gay! Nessuno
che nemmeno ci provi con me! Eppure non mi sembra di essere così male!”. Ma
sapevo che, anche se ci avessero “provato”, li avrebbe respinti, perché di una
cosa sono certo: mi amava davvero!
• Mario: ingobbito dal peso degli anni. Una faccia da topolino, orecchie grandi
e naso piccolo. Denti un po’ sporgenti. L’amicone dei miei giorni a bordo della
nave. Sempre pronto a darmi una mano per risolvere qualsiasi problema “tecnico”
mi si ponesse. Ma anche un “istruttore” per il tempo libero. Mi diceva “portati
in camera tutte le donne che vuoi, ma con la massima discrezione, senza farti
vedere e senza mettere troppo in mostra le tue conquiste”
• Mauro: si era fatto crescere i baffi per poter dimostrare qualche anno in più
dei suoi vent’anni. Arrivava dalla Sicilia. E come ogni siciliano era aperto e
cordiale. Sempre pronto a darti una mano. Moro, con gli occhi scuri. Non molto
alto. Poiché durante il giorno era relegato sul ponte di comando (era terzo
ufficiale di coperta!) lasciava a me la scelta delle “prede” alle quali dare
appuntamento la sera. Sedendoci al bar con due ragazze davamo meno nell’occhio
che se ci fossimo intrattenuti in solitari “téte a téte”.
• Pablo: vent’anni, abbronzato. Fisico atletico, Sempre vestito bene, sul blu.
Capelli lunghi ma non troppo. Eleganza signorile. Una nota di nobiltà nel
portamento. Occhi chiari. Carnagione tipica di chi ha passato molto tempo
all’aperto, in mare! Estasiato dalla nave: si fissava a guardare un quadro, un
angolo della nave, il soffitto o il pavimento e mille pensieri fluttuavano nella
sua mente. Chissà a cosa pensava.
• Paolo, sono io, poco più che ventenne nel 1975. Assunto come Allievo
Commissario di Bordo sulla motonave Federico “C”. La mia storia è ampiamente
raccontata in questo libro. Prendete un qualunque ventenne, biondo, con gli
occhi azzurri, alto; mettetegli una divisa da Ufficiale della Marina. Ma come fa
una donna a resistere a cotanto fascino?
• Renate: piccolina, sembra una bambolina. Biondina con gli occhi verdi. Parla
un inglese con un accento molto particolare, ma d’altronde la sua lingua è il
tedesco. Sempre allegra e sorridente. Abbiamo passato insieme una giornata a
Copenhagen, al Tivoli. Siamo anche stati a mangiare in un tipico ristorante a
Casablanca, seduti sui tappeti alla maniera araba. Sulla nave evitavamo di farci
vedere insieme, durante il giorno. Ma la notte!
• Rodolfo: osteggia con orgoglio il suo aspetto condizionato da un “sovrappeso”
cronico. Ma ha la simpatia dei “grassi”. La risata facile, la disponibilità a
venire in aiuto a qualsiasi bisogna. Particolarmente dotato per quanto riguarda
le nuove tecnologie (internet, computer) è certamente la persona più adatta per
aiutarmi nella mia ricerca. La mente aperta, disponibile ad accettare ipotesi
fantascientifiche quale quella che sostiene la possibilità di viaggiare nel
tempo, non essendo condizionato da preconcetti di sorta, sa essermi di grande
aiuto