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19/11/2011
I grandi transatlantici
un articolo del mio amico ammiraglio ... Franco Magazzù!
I TRANSATLANTICI – UN'EPOCA SCOMPARSA
Sotto la spinta del forte flusso migratorio, nel 900, i cantieri italiani si
specializzarono nella produzione varando una serie di transatlantici, che presto
vennero apprezzati in ambito internazionale per la tecnica, la qualità
costruttiva e il comfort di viaggio. Motivi legati a fattori di immagine
nazionale, esaltati dal regime dell' epoca, spingevano ad una competizione
tecnologica, poi rivelatasi vittoriosa, con i cantieri inglesi e tedeschi che
fino ad allora avevano dominato la navigazione oceanica.
I transatlantici erano suddivisi in "classi": la prima era destinata ai turisti,
ai viaggiatori per diletto, la seconda ai viaggiatori professionali, mentre la
terza era destinata agli emigranti, talvolta costretti a viaggiare in condizioni
di grave disagio, stipati sottocoperta ed ammessi a spazi esterni ristretti e
rigorosamente separati dal resto.
Queste navi erano studiate per poter fronteggiare le condizioni di mare e
climatiche tipiche dell'oceano, avevano un elevato dislocamento (peso) ed erano
dotate di un potente apparato motore per coprire in tempi brevi la traversata.
Solo per nominare alcune vecchie glorie: Conte Grande, Duilio, Roma, Augustus,
Rex, Conte di Savoia, Saturnia, Vulcania, Oceania, Nettunia....
A parte la misera condizione riservata agli emigranti, a bordo venivano offerte
condizioni di estremo lusso per i viaggiatori più abbienti: piscine, verande,
campo da tennis/palla a volo, tiro al piattello, saloni da ballo, negozi, ricchi
menù, un servizio ineccepibile, un lungo ponte passeggiata in teak.
Nel dopoguerra, tra le principali società di navigazione da passeggeri italiane,
ricordiamo:
- La Italia - Società di Navigazione, conosciuta anche più semplicemente come
Società Italia, affermata nel mondo dello shipping internazionale con il nome di
Italian Line, è stata la Compagnia di bandiera. Nacque dalla Italia Flotte
Riunite fondata durante il Fascismo, nel 1932, che riunì, sotto un'unica insegna
armatoriale, le tre principali compagnie di navigazione dell'epoca: la
Navigazione Generale Italiana di Genova, la Lloyd Sabaudo di Torino e la
Cosulich di Trieste. La sede della compagnia era situata in Piazza de Ferrari a
Genova, con filiali anche nelle principali destinazioni all' estero; fu fondata,
oltre che per motivazioni politiche, anche per una questione di prestigio
internazionale allo scopo di avere un'unica compagnia di Stato per le rotte
transatlantiche. La Società è stata attiva, in prima persona, fin verso il 1980.
- Lloyd Triestino, che nacque nel 1836 sotto l'impero Asburgico ed è fra le più
antiche Compagnie di Navigazione del mondo. La sua sede centrale si trova a
Trieste. Il Guglielmo Marconi ed Il Galileo Galilei furono due splendide unità
appartenenti a questa Società. Dal 1998 la società fa parte del gruppo
Evergreen.
- Costa Armatori, fondata nel 1854 a Genova da Giacomo Costa con la
denominazione Giacomo Costa fu Andrea s.n.c., inizialmente commerciava e
trasportava olio d’oliva e tessuti. Ricordiamo alcuni dei suoi transatlantici:
Enrico C. - Federico C. - Anna C. - Franca C. - Eugenio C.(Quest'ultima unità,
nata da un progetto migliorato del Marconi e Galilei, è stata il più grande
passeggeri costruito in Italia da un armatore privato). Oggi la Società è attiva
nel settore croceristico con 15 navi e fa parte del marchio Carnival.
- La Flotta Lauro, dell'allora Senatore partenopeo Achille Lauro, di cui
ricordiamo L' Angelina Lauro e L'Achille Lauro, questo secondo passeggeri
coinvolto in un incidente di terrorismo nel 1985.
- La MSC Crociere, che ne ha raccolto il testimone, è attualmente l'unica grande
compagnia, dedita al mercato delle crociere, a capitale interamente italiano. Ha
sede a Ginevra ed opera con 11 unità.
- Home Line: che è stata una Società che ha operato sia nell'ambito della linea
che in quello delle crociere. La compagnia fondata nel 1946, ha cessato nel 1988
entrando nel gruppo Holland America Line. Sebbene basata in Genova, fu una
società di respiro internazionale con navi registrate sotto bandiera Panamense.
Le sue migliori unità furono: – Oceanic – Doric – Atlantic – Homeric (divenuto
poi Costa Europa).
I principali porti nazionali per transatlantici, con stazioni marittime
dedicate, erano Genova, Napoli e Trieste.
Le linee di navigazione, che si dipartivano dall' Italia in relazione di
traffico passeggeri col resto del mondo erano:
- Le tre linee con le Americhe (Nord, Centro e Sud - ove la più prestigiosa era
la Genova-New york, immagine di efficienza e celerità, una mezzora di ritardo
ingiustificato nella traversata era un' onta per un Comandante);
- Le rotte per l'Africa Orientale ed Occidentale;
- La linea di collegamento con l'Estremo Oriente, in particolare con India, Cina
e Giappone;
- Il collegamento con l'Australia e la Nuova Zelanda.
Durante la seconda guerra mondiale molti transatlantici vennero requisiti ed
adibiti al trasporto truppe o trasformati in navi ospedale .
L'attività di queste grandi navi, nonostante l'incipiente competizione con
l'aereo, riprese nel primo dopoguerra con nuovo slancio, raggiungendo l'apogeo
con navi sempre più grandi, efficienti e lussuose.
Infatti, dopo il successo del REX, la cantieristica nazionale continuò a far
scuola nel mondo, ricordiamo Giulio Cesare, Augustus, Cristoforo Colombo, le
nostre erano considerate le carene più eleganti e veloci del mondo, ma alcune di
queste unità furono veramente sfortunate: L' Andrea Doria, nel luglio del 1956,
entrò in collisione ed affondò a poche miglia da New York, la Leonardo da Vinci,
tanto apprezzata dagli Americani anche per le crociere nei Caraibi, posta in
disarmo a La Spezia e poi, nel luglio 1980, agonizzante sotto i nostri occhi in
un immane rogo. Per poi giungere all'estinzione della specie con Michelangelo e
Raffaello, varate negli anni sessanta e considerate fra le navi più eleganti e
lussuose sui mari del mondo, vennero poste entrambe in disarmo a La Spezia, nel
canale di Portovenere.
La crisi economica, il rincaro dei carburanti, la carenza di passeggeri, avevano
portato i costi di esercizio a livelli insostenibili e furono vendute a soggetti
stranieri. Se ne andarono verso la loro ultima destinazione navigando in un mare
di polemiche e rimpianti.
Nello scenario del trasporto passeggeri l'aereo aveva vinto, il flusso
migratorio si era assottigliato, ed il mercato croceristico non era ancora così
affermato quale vacanza di massa come ai giorni nostri.
Le due navi furono destinate in Persia ad usi militari. La Raffaello fu
bombardata e affondata durante la guerra Iran - Iraq, la Michelangelo venne
smantellata all'inizio degli anni novanta in Pakistan.
Il ricordo dei nostri transatlantici, orgoglio della qualità produttiva della
cantieristica nazionale, oggi di gran lunga superati in dimensioni dalle moderne
navi da crociera, ma sicuramente non in raffinatezza, lusso e velocità, rimarrà
sempre indelebile nella memoria del mondo della marineria, simbolo di un'epoca
scomparsa, fatta di progresso tecnologico, di efficienza e di primati, che ha
lasciato un' impronta, caratterizzata anche dallo stridere dell'indigenza dei
passeggeri di terza classe a fronte dell' agiatezza della prima classe.
La Spezia, 18 ottobre 2011 C. Amm. (cp) r. Franco MAGAZZU'
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