Alla fontana
(musica di Paolo Federici - parole di Anna Olcese)

Torni come allora alla fontana, lui ti viene incontro ti sorride,
ecco che la notte si allontana, ecco luce e sole intorno a te.
"A questa sera” sussurrò. La primavera s’illuminò.

Quante notti al lume delle stelle, quante dolci frasi ti diceva,
e la primavera risplendeva, e cresceva la felicità.
Pioggia che pareva puro argento, l’alba colorata come i fiori,
terra e cielo pieni di colori, sole dell’estate su di te.
Poi una sera ti guardò, disse: "domani me ne andrò.
Devo partire, io lo so, ma a primavera tornerò."

Pioggia pioggia triste dell’autunno, lunghe lunghe notti dell’inverno
Ti giurava amore amore eterno, stavi alla finestra ad aspettar.
Poi un giorno dissero: “è disperso” le parole lievi come il vento
le parole dure senza accento, ma non le volevi più ascoltar.
“L’aria è sincera, lui lo sa. A primavera tornerà”
Ma lui non c’era, ma perché. Scende la sera senza te.

Torna come allora alla fontana, l’acqua che riflette il suo sorriso,
uomini che forse l’hanno ucciso, che l’hanno mandato là a morir.
Lagrime nell’acqua che trascorre, pioggia come piombo sulla pelle,
nuvole che coprono le stelle, come la speranza che non c’è.
Viene la sera lui ci sarà, a primavera tornerà
ma lui non c’era, l’anno passò e a primavera non tornò.
ma lui non c’era, l’anno passò e a primavera non tornò.

 

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