Comprate
CIF dalla China? Talvolta il "trasporto" vi costa più che se aveste comprato
FOB!
(lo dice anche API MILANO!) Avete comprato
dalla China a condizioni CIF? Vi può capitare di dover pagare (a chi ne ha
curato il trasporto) più che se aveste comprato FOB!
Possibile? Adesso ... ve lo spiego!
Sappiamo tutti che CIF significa "COST INSURANCE & FREIGHT", quindi il
prezzo quotato da chi vende dovrebbe includere non solo il costo della
merce, ma anche quanto pagato per il trasporto e per l'assicurazione.-
Ma, spesso, non è così! Parliamo di spedizioni effettuate con i servizi
"consolidati marittimi".
Cosa succede? Chi compra CIF GENOVA (ad esempio) sa che la merce gli
arriverà nel porto di Genova e che lui dovrà soltanto pagare le normali
spese previste in Italia per lo sdoganamento e la successiva consegna al suo
indirizzo.-
Trattandosi di merce che viaggia in un container consolidato, restano a
carico del destinatario anche le spese di svuotamento del container e di
ricarico sul camion che poi farà la consegna!
E qui entriamo nella giungla: non esistono tariffe ufficiali, non esistono
"metri" di riferimento, ma siamo in un libero, anzi liberissimo mercato.
Ma l'importatore SCOPRE quali tariffe debba pagare, solo quando la merce è
arrivata, giacente del magazzino ove il container è stato svuotato e NESSUNA
trattativa è più possibile!
Insomma, qualsiasi somma gli venga richiesta, LUI la deve pagare!
Dov'è il trucco?
Se l'esportatore cinese si è affidato ad un operatore di pochi scrupoli,
questi gli avrà fatto pagare un nolo INFERIORE (anche di molto!) al reale,
facendo poi addebitare all'ignaro ricevitore somme NON DOVUTE per recuperare
la differenza! Tanto il ricevitore deve pagare le spese a destino e non
esistendo una tariffa ... gli si può chiedere qualsiasi somma!
Così il ricevitore è convinto di non dovere pagare IL NOLO (avendo
comprato CIF!) ... ed invece lo paga, eccome!
Stanno iniziando, sempre in Cina, le offerte di noli IN NEGATIVO!
Cioè, spedire una cassa da Shanghai a Genova può costare (all'esportatore
cinese) "MENO 10 DOLLARI AL METRO CUBO".
L'esportatore cinese, anziché PAGARE il nolo (pur avendo venduto CIF),
riceve LUI delle somme, purché affidi la spedizione all'operatore "senza
scrupoli".-
All'arrivo in Italia, sotto la voce SPESE DOVUTE A DESTINO, il ricevitore
(che, ripeto, aveva comprato CIF!) pagherà anche il NOLO, maggiorato dei 10
dollari al metro cubo regalati all'esportatore, nonché di un "equo"
guadagno che il disonesto operatore avrà doverosamente calcolato!
La cosa ancora più assurda è che ci siano aziende italiane che si prestano
a questi "giochetti", riducendosi a rubare per conto terzi (sì,
perchè far
pagare un nolo NON dovuto, mascherandolo con altre voci, è comunque un
RUBARE. Se poi la somma rubata la si deve trasferire all'agente cinese, ecco
che ci si è ridotti a rubare per conto terzi! Vogliamo aggiungerci
l'esportazione non certo "legale" di valuta!?)
In questa situazione un'azienda "seria" cosa può fare?
Lasciare il tempo al "mercato" per capire cosa sta succedendo e stare alla
finestra: non appena ci sarà bisogno di aziende "serie" per gestire i
trasporti (addebitando il GIUSTO ad entrambe le parti, sia l'esportatore che
l'importatore) si tornerà in gioco!
Oppure sperare che, a tempi brevi, gli importatori italiani aprano gli occhi
e passino ad acquistare a condizioni FOB, prendendo in mano il controllo del
trasporto marittimo.
A noi, non resta che aspettare!
Paolo FEDERICI |
Facciamo un esempio numerico: diciamo che
il nolo è pari a 70 e le spese a destino sono pari a 30.
Se l'esportatore anziché 70 paga solo 50, l'importatore anziché 30 ... si
troverà a dover pagare 50!
Se poi l'esportatore anziché 70 paga solo 20, l'importatore anziché 30 ...
si troverà a pagare 80! E se l'esportatore anziché pagare 70 "riceve" un
bel meno 10 (cioè si mette LUI in tasca dei soldi!), l'importatore anziché
30 ... si troverà a pagare 110!
Quindi chi compra FOB paga per il trasporto 70 (di nolo) + 30 (di spese a
destino) = 100
Mentre chi compra CIF paga peri l trasporto 110 (di spese a destino) = 110
Dunque, se comprate dalla Cina, comprate su base FOB ed incaricate il vostro
spedizioniere di fiducia per la gestione della spedizione! |
Lo
so, tra i lettori c'è chi pensa <tanto io NON compro piccole partite in groupage, ma containers completi, quindi questo "giochetto" con me non lo
possono fare>. Anche qui devo "spiegare" cosa c'è che non va: se
l'esportatore cinese si affida ad uno spedizioniere che emette la sua HOUSE BILL OF LADING, l'importatore dovrà "obtorto collo" utilizzare anche in
Italia l'agente di quello spedizioniere cinese e quindi subire le sue
tariffe. E' vero, l'importatore può chiedere che la spedizione venga
"ceduta" al suo spedizioniere di fiducia, ma qui entrano in gioco i "diritti
di cessione" che, non essendo regolamentati con tariffe, possono assurgere a
cifre astronomiche. Anche perchè una volta pagati i diritti di cessione ad
un operatore, ci si può ritrovare con la polizza di carico (HBL, o
"sottopolizza") emessa da un altro operatore il quale, a sua volta, pretende
i diritti di cessione. E questa catena potrebbe andare avanti all'infinito.
Ed ogni "anello della catena" rilascia la sua bella polizza di carico. Così
abbiamo l'esportatore ALFA che si affida al vettore BRAVO, BRAVO si affida a
CHARLIE, CHARLIE a DELTA, DELTA a ECHO, ECHO a FOXTROT ... e via verso
l'infinito ed oltre! L'importatore ZULU, quando riceve la polizza di carico
che gli ha mandato ALFA e che è stata emessa da BRAVO, paga la sua bella
cessione (i diritti di cessione variano mediamente tra i 50 ed i 100 euro!
Ma mi è capitato anche un caso in cui mi hanno richiesto 300 euro!) per
avere NON la merce ma altra polizza di carico emessa da CHARLIE. Paga
un'altra cessione (altri 50 o 100 euro!) per avere NON la merce ma altra
polizza di carico emessa da DELTA. Paga un'altra cessione (altri 50 a 100
euro) per avere NON la merce ma altra polizza di carico emessa da ECHO. Paga
un'altra cessione ... etc etc etc.
Quando finalmente arriva al vettore che DAVVERO ha in mano la merce (quindi
quello che DAVVERO ha il servizio) ha già pagato innumerevoli somme solo per
rigirare tra le mani innumerevoli pezzi di carta.
Intanto va detto che ci sono Paesi (nel tanto bistrattato Sud America) che
NON ammettono, per legge, le sottopolizze! Quindi chi vende un servizio
vettoriale DEVE poi averlo davvero. E, se non lo ha, allora non può più
emettere una sua "sotto-polizza di carico", ma deve dare al cliente la
polizza di carico del reale vettore.
Una legge simile, fatta in Italia, eliminerebbe immediatamente il problema
(e se l'hanno fatto il Brasile e l'Ecuador, possiamo certo farlo anche
noi!).
E poi va ribadito un concetto (che si riallaccia anche all'annoso problema
dei "ristorni" pagati agli agenti esteri ed alla conseguente crescita
esponenziale delle spese a destino): se l'importatore italiano acquista a
condizioni FOB e "nomina" il suo spedizioniere di fiducia affinché gestisca
le spedizioni, lo spedizioniere saprà sicuramente affidarsi a chi ha davvero
il servizio ed eviterà così il co-loading, eviterà le spese a sorpresa
all'arrivo in Italia, eviterà le innumerevoli spese di cessione!
Elementare, Watson!
Paolo FEDERICI |